TRE BUONI MOTIVI PER INNAMORARSI DI VICENZA GRAZIE A VAN GOGH di Alice Cavatton – ottobre 2017
E’ stata inaugurata sabato 7 ottobre, nella Basilica Palladiana di Vicenza, la mostra “Van Gogh, tra il grano e il cielo”. Le 129 opere esposte (ben 43 dipinti e più di 80 disegni) delineano l’intero percorso artistico di Vincent Van Gogh, dal tempo della sua formazione in Belgio, nella regione del Borinage, fino alle famose tele con i campi di grano realizzate ad Auvers-sur-Oise, nel luglio del 1890, poco prima della sua morte prematura.
La grande mostra monografica ci permette di entrare nell’animo di uno degli artisti più tormentati del post-impressionismo, grazie ad un “viaggio” nell’universo Van Gogh reso possibile non solo attraverso le sue opere, ma anche le numerose lettere che scriveva all’amato fratello Theo.
Attraverso le opere Van Gogh riesce a raccontare la realtà che lo circonda, arrivando ad uno studio introspettivo, quasi intimo, sui soggetti, svelandone infine l’anima. Dall’Olanda si arriva agli anni della Francia e della definitiva consacrazione di Van Gogh passando per Neuen, il Drente, Parigi ed infine Arles nel sud della Francia, dove “esploderà” il colore nei suoi dipinti.
Per tutti gli appassionati di Van Gogh quindi, visitare la mostra equivale a entrare nelle stanze segrete del maestro, ammirando l’evoluzione sia artistica che biografica. Non solo, in quanto l’occasione della mostra monografica del pittore olandese ci catapulta in una cittadina veneta che è “perla del Rinascimento” per definizione, la cui visita vale molti perché. Vediamo insieme i tre buoni motivi per innamorarsi di Vicenza.
Vicenza la città che non ti aspetti
È una città che non ti aspetti, Vicenza. Troppo spesso considerata di passaggio per i viaggiatori che prediligono le altre meraviglie venete, questo piccolo centro, adagiato ai piedi dei Monti Berici e attraversato da due fiumi, è invece un gioiello. Un vero e proprio museo a cielo aperto grazie ai capolavori del Palladio, il genio rinascimentale che ha tracciato la storia dell’architettura dei secoli successivi, fino ai giorni nostri. Edifici meravigliosi, che “riempiono gli occhi e appagano lo spirito”, come scriveva Goethe nel suo “Viaggio in Italia”.
Vicenza patrimonio Unesco
Andrea Palladio ce offre molte ragioni per spingersi nella città berica, addirittura 39: questo è infatti il numero delle opere palladiane tutelate dall’Unesco presenti in città e nei dintorni. Nel 1994 Vicenza è stata inserita nella lista dei beni “patrimonio dell’umanità” con i suoi ventitré monumenti palladiani del centro storico e tre ville site al di fuori dell’antica cinta muraria, pure realizzate dal famoso architetto. La città del Palladio rappresenta un capolavoro del genio creativo umano la cui opera è fondata su uno studio approfondito dell’architettura romana classica, che ebbe un’influenza decisiva sull’evoluzione dell’architettura. Il suo lavoro ha ispirato uno stile architettonico caratteristico (lo stile palladiano) che si è successivamente diffuso in Europa e nell’America del Nord. Nel 1996 il riconoscimento dell’UNESCO è stato esteso fino a includere anche le ville del Palladio dell’intero territorio provinciale. Vicenza è quindi città del Palladio perché l’una, senza l’altro, non esiste e l’altro ha lasciato in questo territorio, nonostante abbia lavorato anche in altre province, la più alta concentrazione dei suoi mirabili capolavori.
Città da scoprire camminando, sulle orme del Palladio
Vicenza si svela nella sua eleganza soprattutto attraverso un itinerario a piedi lungo Corso Palladio, la via principale del centro storico di Vicenza, antico decumano della Vicenza romana, e Piazza dei Signori, il salotto della città. Il nostro itinerario parte da Piazza Matteotti dove incontriamo il Teatro Olimpico, straordinaria e lungimirante opera di Andrea Palladio eretta sulle strutture delle antiche prigioni del Castello orientale. Il teatro venne progettato dal maestro pochi mesi prima della sua morte, nel 1580, per la rappresentazione dell’Accademia degli olimpici ed è continuato poi sulla base dei disegni paterni dal figlio Silla che lo portò a termine nel 1583. A sinistra del Teatro Olimpico la nostra vista è attratta da Palazzo Chiericati, sede oggi del Museo civico e della Pinacoteca, superba e innovativa residenza progettata da Palladio per Girolamo Chiericati, nobile vicentino, proprio alle porte della città. Qui infatti in età rinascimentale vi era l’antico porto fluviale di Vicenza. Continuando il nostro itinerario lungo Corso Palladio ammiriamo Casa Cogollo e poco lontano, lungo Contrà Porti, Palazzo Barbaran da Porto e Palazzo Thiene e la Chiesa di Santa Corona con il famoso Battesimo di Cristo del Bellini. Su piazza dei Signori il nostro sguardo è colpito dalla Basilica palladiana, monumento-simbolo di Vicenza con le sue logge palladiane che avvolgono l’antico Palazzo della Ragione d’età comunale, ma anche il Palazzo del Capitanio,, la Torre Bissara, Torre civica di 82 metri.
Se dopo questa passeggiata siete convinti anche voi che sono più di tre i motivi per innamorarsi di Vicenza e volete scoprire i mille volti di questa città, contattateci per un tour personalizzato.